Chi Siamo

"La giovinezza sta nel provare ogni giorno le proprie idee e passioni contro la realtà, per vedere se tagliano" (cit. Ugo Ojetti).

 

"De Iustitia" e' idea che nasce dalla volontà di giovani giuristi di confrontarsi con la realtà, in modo determinato, netto, senza essere costretti a celarsi dietro nomi ingombranti, firme scomode, che soffocano le idee, passioni, intuizioni della gioventù.
L'idea sottesa al progetto "De Iustitia" e' quella di insinuarsi nei luoghi di discussione, aule di tribunali, aule universitarie, centri culturali e riuscire ad essere individuato dai rispettivi frequentatori quale punto di riferimento in materie giuridiche, megafono degli orientamenti dottrinali e giurisprudenziali che perennemente si rincorrono, affiancano, sovrappongono, intersecano, rendendo così speciale ed affascinante la materia giuridica.
Certamente obiettivi ambiziosi, il cui perseguimento rischierebbe di tracimare in incoscienza ed arroganza se non supportato da persone che con il loro spessore, morale e professionale, conferiscono in automatico valore all'iniziativa, costituendo esse vere e proprie costellazioni dell'universo giuridico.
"De iustitia" vuole essere lo strumento attraverso il quale vogliamo dare concretezza ai loro insegnamenti, elevando a stella polare dell'iniziativa il non dovere mai accettare aprioristicamente, esercitare sempre quel vaglio critico che è carta d'identità del giurista, misura del suo talento.
In definitiva, l'idea è quella di offrire un servizio efficiente, puntuale, dal linguaggio immediato, offerto si' da giovani, ma col decisivo contributo di saggi maestri, nella convinzione che gioventù e saggezza, innovazione ed esperienza non diano luogo a dicotomia alcuna, rappresentando, anzi, concetti complementari, perché se è vero che l'allievo cammina più veloce del maestro, è il secondo a conoscere ed indicare la strada da percorrere.

 

Il Direttore Scientifico, Avv. Francesco Boccia



CODICE ETICO

 

Preambolo 

I componenti del Comitato Scientifico di De Iustitia si impegnano a perseguire le finalità sottese alla creazione stessa della rivista nella ricerca, nell’analisi e nella divulgazione delle notizie giuridiche.

L’operato sarà condotto nel rispetto dei principi di indipendenza e del pluralismo informativo.

Particolare attenzione sarà dedicata ai più giovani studiosi, ricercatori e professionisti, garantendo loro, da un lato, un servizio adeguato, dall’altro la più grande disponibilità alle pubblicazioni ed alle collaborazioni.   

ART. 1. Pubblicazioni 

La Direzione Scientifica della Rivista di informazione giuridica De Iustitia è responsabile della decisione di pubblicare articoli sulla Rivista stessa. La Direzione Scientifica è vincolata dalle disposizioni di legge vigenti in materia di diffamazione, violazione del copyright e plagio. La Direzione Scientifica della Rivista, nell’assumere queste decisioni, si avvale del supporto dei referee del Comitato di valutazione (composto di soli Professori italiani e stranieri) o di referee esterni, in ragione della loro autorevolezza e della competenza specifica richiesta.

La Direzione Scientifica della Rivista valuta gli articoli sottoposti alla rivista per il loro contenuto scientifico, senza distinzione di razza, sesso, orientamento sessuale, religione, origine etnica, cittadinanza, orientamento scientifico, accademico o politico degli autori. 

La Direzione Scientifica della Rivista e chiunque collabori alla redazione della rivista sono tenuti a non divulgare alcuna informazione sui dattiloscritti inviati ad alcuna persona diversa dagli autori, revisori e potenziali revisori, consulenti editoriali, e editore della rivista. Il materiale inedito contenuto nei dattiloscritti sottoposti alla rivista non può essere usato dai membri del Comitato scientifico per proprie ricerche senza il consenso scritto dell’autore. Se la Direzione Scientifica della Rivista rileva o riceve segnalazione di un problema rilevante in merito ad errori o imprecisioni, conflitto di interessi o plagio in un articolo pubblicato, ne darà tempestiva comunicazione all’autore e all’editore e intraprenderà le azioni necessarie per chiarire la questione e, in caso di necessità, ritirerà l’articolo o pubblicherà una ritrattazione. 

ART. 2. Doveri dei revisori (peer reviewers) 

I revisori assistono la Direzione Scientifica della Rivista nelle decisioni editoriali e, attraverso le comunicazioni veicolate dalla Redazione, possono aiutare l’autore a migliorare il proprio articolo. Il revisore selezionato che non si senta qualificato alla revisione dei tempi richiesti, deve notificare la sua decisione alla Redazione, rinunciando a partecipare al processo di revisione. I manoscritti ricevuti per la revisione devono essere trattati come documenti riservati. Essi non devono essere mostrati ad altri o discussi con chiunque non sia previamente autorizzato dalla Redazione. La revisione deve essere condotta obiettivamente. Non è ammesso criticare o offendere personalmente un autore. I revisori devono esprimere le proprie opinioni basandole su argomentazioni scientifiche documentate. Debbono suggerire bibliografia rilevante non utilizzata dall’autore. Debbono segnalare alla Redazione eventuali somiglianze sostanziali o plagio tra il dattiloscritto esaminato e altre pubblicazioni di cui sono a conoscenza. Le informazioni o idee ottenute tramite la revisione devono essere mantenute riservate e non utilizzate per vantaggio personale. Non devono accettare dattiloscritti nei quali abbiano conflitti di interesse derivanti da rapporti di concorrenza, collaborazione o altro tipo di collegamento con gli autori, aziende o enti che abbiano relazione con l’oggetto del dattiloscritto. 

ART. 3. Doveri degli autori 

Gli autori devono garantire che le loro opere siano originali e, qualora utilizzino il lavoro e le parole di altri autori che queste siano citate esplicitamente. Gli autori devono indicare sempre il riferimento preciso al lavoro di altri autori. Gli autori hanno l’obbligo di citare tutte le pubblicazioni che hanno avuto influenza nel determinare la natura del lavoro proposto. Gli autori devono presentare lavori scientifici originali documentati accuratamente nei procedimenti scientifici di indagine e sulla base di fonti primarie e di letteratura scientifica aggiornata. Dichiarazioni fraudolente o volontariamente inesatte costituiscono un comportamento non etico e sono inaccettabili. Non possono essere presentate critiche ad altri autori per motivi non scientifici e in particolare per motivi di carattere religioso, politico, etnico, razziale, di genere sessuale, di orientamento sessuale.

La maternità o paternità letteraria del dattiloscritto è limitata a coloro che hanno dato un contributo significativo per l’ideazione, progettazione, esecuzione o interpretazione dello studio. Tutti coloro che hanno dato un contributo significativo debbono essere elencati come co-autori o co-autrici. 

Gli autori devono garantire che tutti i relativi co-autori siano inclusi nel dattiloscritto, che abbiano visto e approvato la versione definiva dello stesso e che siano d’accordo sulla presentazione per la pubblicazione. Gli autori devono indicare nel dattiloscritto conflitti finanziari o altre tipologie di conflitto di interesse che possono influenzare i risultati o l’interpretazione del dattiloscritto. Tutte le eventuali fonti di sostegno finanziario al progetto devono essere indicate. Qualora un autore riscontri errori significativi o inesattezze nel dattiloscritto pubblicato ha il dovere di comunicarlo tempestivamente alla Redazione della rivista o all’editore e cooperare con gli stessi al fine di ritrattare o correggere il manoscritto. L’esposizione di eventuali materiali personali, interviste, dichiarazioni relative a persone viventi ottenute in seguito a rilevazioni etnografiche o antropologiche o interviste deve sempre essere fatta o in modo che non sia possibile individuare la persona in causa o con l’assenso dichiarato e sottoscritto dell’interessato. 

ART. 4. Conflitto di interessi

Un conflitto di interessi può sussistere quando un autore (o l’istituzione cui appartiene), un revisore o un membro della Redazione hanno rapporti personali o economici che possono influenzare in modo inappropriato il loro comportamento. Questo conflitto può sussistere anche se il soggetto ritiene che tali rapporti non lo influenzino. Sta alla direzione della rivista gestire nel miglior modo possibile eventuali conflitti di interesse e agli autori può venire richiesta una dichiarazione in merito.


 





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